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L’albero più antico del mondo

L’abete rosso (Picea abies)

Ci sono tante storie e tante leggende legate all’abete rosso. Sarà per la sua incredibile resistenza al freddo e alla neve, per il suo essere immortale, mentre intorno la natura compie il suo ciclo, sarà per la sua forza e per la sua grandezza. Quello che è certo è che ogni leggenda che parla di questo magnifico albero lo associa all’idea di “vita” e di “rinascita”. C’è n’è una, narrata nel nord Italia, che parla di un grande abete che viveva in Valtournenche (Val D’Aosta) i cui rami ospitavano ogni anno i nidi degli uccelli che vi trovavano protezione fino all’arrivo dell’autunno.

Secondo la leggenda un anno uno di loro si ferì ad un’ala e non poté seguire lo stormo che, come sempre, all’arrivo dei primi freddi, migrava verso paesi più caldi. L’ uccellino certamente sarebbe morto, ma l’abete che era forte e che era deciso a salvare il suo amico a tutti i costi, riuscì a resistere fino all’arrivo dell’inverno, impedendo al vento di portargli via le foglie. Stupitosi di vedere un albero ancora verde in mezzo ad una distesa bianca, l’inverno chiese spiegazioni. L’uccellino allora gli disse che l’abete aveva lottato con tutte le sue forze contro il vento per salvarlo e, grazie agli sforzi dell’albero, era riuscito a sopravvivere.

Colpito dalla generosità dell’abete, l’inverno decise di ringraziarlo, promettendogli che il vento non avrebbe mai più staccato il suo fogliame. Un’altra leggenda risale invece all’antica Grecia e parla della ninfa Elatè o Cenide, che fu trasformata da Posidone in un forte guerriero che nessuno riusciva a ferire e che venne ucciso soltanto grazie a dei tronchi di abete. Elatè è oggi il nome greco dell’abete e anche della divinità femminile protettrice delle donne partorienti e dei neonati.

L’abete rosso, il cui nome latino è abete picea abies, fa parte della famiglia delle Pinacee. Preferisce crescere in montagna (1200-2000 metri) ed è diffuso sulle Alpi, sugli Appennini e in varie zone d’Europa.

Ha la forma di un cono eretto e slanciato e può superare i 60 m di altezza (l’abete bianco raggiunge 60m, quello rosso 68m). Ogni anno mette una nuova cerchia di rami, e per questo si possono riconoscere gli abeti più vecchi, ampi ed irregolari, da quelli più giovani, più ordinati e regolari. La sua corteccia è piuttosto liscia. Quando l’abete è giovane ha un colore rossastro che poi, con il passare degli anni, tende al bruno-grigiastro. Le sue foglie, gli aghi, sono di un bel verde intenso. E’ un albero che non ha bisogno di molta luce e per molti anni cresce all’ombra dell’abete madre.

L’abete rosso sopporta molto bene il freddo. Le sue radici crescono abbastanza in superficie su terreni poveri, ma penetrano in profondità se il terreno è più ricco. Ha una vita lunghissima e gli abeti più antichi raggiungono diversi secoli di vita. Addirittura alcuni fa un botanico, studioso all’università Umea, Leif Kullman, ha scoperto in Svezia l’abete più antico del mondo, compiendo delle analisi sul carbonio 14 delle radici. E’ stato così possibile datare l’albero che pare abbia 8000 anni, età che lo rende l’albero più antico del mondo.